M è tornato a casa
Modo migliore per iniziare l’anno non poteva esserci
La cattiveria dei servizi sociali è stata redarguita da due tribunali
M dopo due anni e ventisei giorni di sofferenza, recluso in due comunità con passaggio di una settimana in psichiatria, è finalmente tornato a casa, nella sua Livorno
Privato dell’amore di tante persone che lo hanno abbracciato, accudito, amato per nove anni e che per due lo hanno atteso a braccia aperte
Strappato al nostro affetto dai servizi sociali deviati con la complicità della scuola senza darci nemmeno la possibilità di salutarlo o di fargli prendere le sue cose, senza darci la possibilità di un dialogo
Relazioni false e tendenziose che sono oggetto di una denuncia contro i servizi, i quali hanno dovuto fare marcia indietro, dopo due anni, messi all’angolo dalla mia caparbietà, dalla bravura di un avvocato che ha creduto in noi, da un giudice che ha nominato questo avvocato come amministratore di sostegno di M proprio per fare chiarezza sull’operato negativo e cattivo dei servizi sociali deviati
Quando M è andato via da noi il 12 dicembre 2019, a pochi giorni dal Natale, aveva raggiunto un buon grado di autonomia: andava a scuola in bicicletta da solo, a fare la spesa, era in grado di fare qualche piccolo lavoretto con cognizione di causa, si lavava e vestiva da solo. Il M che è tornato da noi è completamente diverso, all’apparenza sembra più un uomo che un ragazzo, ma perché è stato imbottito di farmaci per oltre due anni, e nemmeno sappiamo se con tutto l’amore possibile tornerà quello di prima.
Come tutti i genitori che hanno un figlio con un ritardo mentale, anche noi ci preoccupiamo del “dopo di noi” e vorremmo al presente calargli le medicine con l’aiuto degli specialisti privati, perché dire che il “servizio adulti” a Livorno non funziona è far loro un complimento, sperando di riportarlo ad uno stato migliore se non gli hanno ucciso quei pochi neuroni che aveva; dall’altro lato vorremmo gradualmente fargli fare un percorso di semiautonomia con un suo appartamentino in affitto ed una persona che lo affianchi inizialmente quasi tutto il giorno, confidando nei volontari, ma con la consapevolezza, purtroppo, che se vogliamo un impegno costante nel tempo, senza troppe figure che si susseguono, si debba prendere qualcuno a pagamento, almeno per la notte. La scuola sarà importante per lui, ma a giugno finirà il quinto anno del Nautico, pertanto fare sport ed altre attività che lo impegnino sarà preponderante, specie nel difficile, ma a mio avviso necessario, percorso di riduzione dei farmaci che lo porteranno inevitabilmente ad essere più “irrequieto”.
Insomma, abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno che collettivamente, ognuno come può, vi possiate prendere cura insieme a noi di M con un’adozione a distanza per coprire tutte le sue necessità. Lui ha una pensione, al momento non gestita da noi ma dall’amministratore di sostegno, ma non basta a coprire le ingenti spese che stiamo per affrontare.
Vi chiedo di contribuire per M perché il riportarlo a casa è stato un passo importantissimo e assolutamente necessario, ma i prossimi passi non saranno meno difficili da fare, non lasciateci soli, non lo avete mai fatto in tutto questo lungo e doloroso periodo.
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Adottate M a distanza ravvicinata
M è tornato, aiutateci a dargli un futuro