I figli, ci siamo passati tutti, vogliono svincolarsi dai genitori e intraprendere la propria strada. I papà e le mamme si preoccupano per loro, vedono più lontano e consigliano loro quale sia la strada migliore da intraprendere.

Purtroppo questi consigli diventano talvolta vere e proprie coercizioni, seppur fatte con grande amore e spesso sfociano in liti e rancori che durano anni o addirittura per sempre.
Ci sono caso in cui i genitori hanno ragione, altri in cui sbagliano clamorosamente impedendo di fatto ai ragazzi con poco carattere di trovare una propria dimensione nella vita. Per anni il mio papà, preoccupato per il mio avvenire, mi ha osteggiato nella scelta che avevo fatto di dedicare la mia vita all’associazione che avevo fondato con Roberta perché vedeva per me un unico futuro possibile, quello di commercialista come lui. Eppure, dopo trentasei anni, sono ancora su questa strada ed infatti mi hanno dato ragione perché era la mia strada.
Ai figli, compresi i ragazzi che ho l’onore di accudire, dico: lottate per ciò in cui credete, ma non abbandonate la famiglia, non fate alzate di capo perché chi vi osteggia lo fa in buona fede e per amore vostro.

A noi genitori dico: non rinunciate a dare consigli sul futuro ai vostri figli, ma lasciateli liberi di sbagliare perché se è giusto riporre in loro talune speranze, non è giusto avere delle aspettative che se non si realizzino provochino rotture nei rapporti familiari.

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