“Buongiorno Signora, vorrei un sacchettino di patate, questo ed anche questo”
A parlare è Giovanna, dodicenne, figlia di Francesca
“Ecco tesoro, sono tredici euro e mezzo”
Giovanna si mette la mano in tasca, ma non ha i soldi per pagare, deve aver perso il denaro datole dalla mamma.
“Signora, mi spiace, devo aver perso i soldi; lascio qui la spesa e vado a prendere ciò che le devo”
“No Giovanna, non preoccuparti, me li darai”
La titolare del negozio non ha avuto fiducia in Giovanna, ma nella mamma che l’ha mandata, e sa che rispetterà l’impegno a pagare.
Non è mai una certezza, ma è riporre fiducia in chi si è sempre comportato bene.
Quando incontriamo un uomo o una donna, sappiamo che è il destino ad avercelo fatto incontrare. Avremmo potuto fare un’altra strada, o quel giorno non essere usciti, o non aver dato retta all’amica che ci ha chiesto di accompagnarla.
Il destino!!!
Il destino è il nome con il quale gli atei chiamano Dio.
Il destino non è casualità perché ogni incontro è per noi formativo in attesa dell’incontro più importante della nostra vita; non è causalità perché c’è una pianificazione e se non è casualità c’è Qualcuno che ci sta facendo vedere una strada da percorrere, una strada spesso piena di problemi ed ostacoli, spesso difficile ed in salita, ma una strada che porta certamente a qualcosa di buono per noi o per gli altri.
Ecco, questo è il punto
Ci fermiamo al primo ostacolo e diciamo “Dio è cattivo”
Se lo superiamo diamo il merito alle nostre capacità pensando di aver fregato Dio.
E così in un susseguirsi di tutti quei problemi che sono propri della natura umana, senza capire che la lotta serve a temprarci in vista di battaglie via via più importanti.
Ma il secondo punto è che il buon risultato cui tendere non sempre, o non solo, è un beneficio per noi, ma quasi sempre per gli altri.
E’ per questo che in molti si ribellano al proprio destino, quella strada segnata da Dio e da Lui non obbligata ma caldamente richiesta e consigliata.
Ci ribelliamo ogni volta che il sentiero che stiamo percorrendo ci porta ad un muro di carta, facile da rompere ed attraversare, oltre il quale ci sono gli altri, il loro bene e benessere a scapito del nostro. Ed è così che, davanti ad un muro di carta, facciamo dietrofront repentinamente cercando altri lidi che rendano la nostra vita migliore, e chi se ne frega se potevo dedicarmi agli altri, io penso a me stesso, agli altri ci pensi Dio.
Stolti! Ma Dio ci ha pensato “agli altri” ed ha chiesto a voi di aiutarli e sostenerli.
Ma voi, duri di cuore ed orecchi, insensibili alle sofferenze umane, fate finta di non aver capito e cercate l’appagamento del vostro egoismo.

Eppure, eppure vi ricordate quando eravate piccoli quanto amore avete ricevuto? Quante persone vi hanno aiutato, coccolato, sostenuto, consigliato?
Sareste oggi le persone che siete se Dio non vi avesse mandato in aiuto quelle persone?
Oggi manda voi, non siate insensibili, egoisti ed ingrati, lasciatevi guidare sulla strada che porta beneficio al prossimo, chiunque esso sia, e tutti, voi per primi, ne avrete beneficio, gioia e soddisfazione.
E’ la parola di un grande egoista che è stato caldamente invitato a dirigersi verso altri lidi sfondando muri prima di carta, poi di compensato, di massello, cemento e acciaio.
Oggi guardo indietro e vedo tante, tantissime rinunce, ma guardo il presente e vedo tanti Bimbi felici, e la loro gioia è il beneficio più grande che mai potessi desiderare.
Tutto finisce, ma i loro sorrisi ed il loro amore resteranno per sempre nel cuore e nell’anima.
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