Il messaggio disperato di una madre: Aiutami.

Non passa giorno ormai che non arrivi alle nostre orecchie un grido di aiuto: Ragazzi adolescenti in piena ribellione, Bambini lasciati nei paesi di origine vittime di maltrattamenti e stupri, famiglie che non sanno come dare da mangiare ai propri figli. E la richiesta è sempre la stessa: accoglili in casa tua ed avranno un futuro migliore.

Vorrei, vorremmo rispondere a tutte le richieste di aiuto, ma non è possibile: una casa non è un castello con cento stanze, già trenta i Bambini da accudire, accreditamento che prevede in Casa Famiglia un numero tassativo di ospiti, equilibri da mantenere dove l’inserimento di un adolescente problematico potrebbe portare altri a scompensarsi. Dover dire di no, doverlo fare sempre più spesso, dà un senso di impotenza, una fitta al cuore che non ti fa dormire.

L’unica arma che abbiamo, e da sempre ci fa vincere battaglie, è la preghiera.

Affidiamo le richieste inevase a Dio e lasciamo che sia Lui ad accogliere, accudire e proteggere tanti virgulti con il futuro già segnato.

Ma non ci arrendiamo mai ed allora fantastichiamo su mille progetti: l’apertura di nuove Case Famiglia, elaboriamo nuove forme di accoglienza, pensiamo alla divisione tra Bambini e Ragazzi difficili in modo che ognuno abbia i suoi spazi per crescere senza invadere il terreno degli altri.

Di più non possiamo fare. Ma voi si. Voi potete sostenerci, potete sostenere i nostri sogni.

Accogliete un Bambino in Affido a Distanza, non sono io a chiederlo, ma è la mamma di Zurawi, i genitori di Miquela, la famiglia di Yuri e Guenda. Per favore, non lasciateci da soli, siate voi la risposta concreta di Dio alle nostre preghiere.

Non lasciateli soli, non lasciateci soli. Anche un euro al mese è un grande aiuto, tutti insieme potremo sostenere tanti progetti.

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