Molte persone scambiano una critica o un rimprovero come un giudizio globale.
Altri dicono “Chi sei tu per criticarmi?”
E così accade che si rinunci a dire la nostra per paura di urtare la suscettibilità dell’altro, o per evitare liti
Quando brontolo o critico uno dei Bambini, penso sia così anche per ogni genitore, nonno oppure educatore, non lo giudico nella sua interezza, ma valuto come negativa una sua azione, pur restando l’amore per lui.
Un errore o un difetto non fa dell’altro una “cattiva persona”
Regalo sempre ai miei Bimbi una frase donatami da Don Luigi “Giudica il peccato, non giudicare il peccatore”
E così dovrebbe essere tra noi: criticare e ascoltare le critiche per poi valutarle.
Se abbiamo il coraggio di migliorarci ascoltando gli altri, potremo cambiare migliorando il nostro comportamento ed avere rapporti sempre migliori, vivendo in maniera più serena.
Non ascoltare le critiche è come avere il mal di denti e non andare dal dentista per paura che ci faccia del male, ma inevitabilmente quel dolore di denti si ripresenterà fin tanto che non lo avremo curato, anche se fosse necessario estrarre il dente affinché si possa stare meglio.