Dinanzi a noi una montagna.
Enorme, granitica,
E’ la montagna del disagio, della povertà, dell’abuso sui minori, della violenza sulle donne, della tratta degli esseri umani.
Abbatterla significherebbe eliminare il male dal mondo.
Noi di fronte ad essa siamo impotenti, la guardiamo e sospiriamo.
Qualcuno, un po’ più pazzo degli altri, l’attacca a mani nude, ed in molti lo guardano mentre le mani gli sanguinano facendo una terribile fatica per arrivare, alla sera, ad aver tolto pochi grammi di quell’ostacolo da spianare.
Altri si aggiungono, ma taluni scuotono la testa e andandosene dicono:
“È INUTILE IL LAVORO CHE FATE”
Io mi volto e vedo un mucchietto di terra tolta alla montagna: sono i bambini presi in affido, le donne strappate alla violenza, gli immigrati salvati dai loro aguzzini, i poveri ai quali è stata restituita la propria dignità.