Oggi siamo tutti come lui: incapaci di capire
La “Favola di Natale” oggi è questa: il sistema che dovrebbe tutelare un ragazzo di 18 anni certificato, con una capacità intellettiva di un bambino di cinque anni con grosse difficoltà di linguaggio, ci racconta che:
“Caro M., sei nato in una famiglia problematica, la tua mamma ha un ritardo mentale, i tuoi genitori sono incapaci di prendersi cura di te così ti abbiamo mandato in varie comunità e famiglie, ma tutti ti riportavano indietro.
Finalmente quando hai compiuto dieci anni hai trovato una famiglia disposta ad accoglierti, una famiglia un po’ particolare, quello di cui avevi bisogno tu: tanti stimoli, tanti fratellini, mille attività.
Con gli Amici della Zizzi, con Riccardo e Roberta che ti hanno fatto da babbo e mamma, hai trovato quella serenità che oggi ti caratterizza e ti fa apprezzare da tutti.
Sei cresciuto forte, sano, robusto, attento al prossimo, sensibile, generoso, desideroso di apprendere, tutto con i tuoi limiti, ma alla continua ricerca di superarli con l’aiuto di Riccardo, Roberta, Carmela e tanti altri volontari, compagni, professori, istruttori.
Sei così arrivato a 18 anni ed abbiamo deciso che tu lasciassi questa bellissima famiglia perché nei nostri schemi di assistenti sociali così deve essere.
Gli Amici della Zizzi si sono opposti ed il tribunale ha dato loro ragione, decretando la continuazione dell’affido oltre i 18 anni.
Ma caro M., ti pare che noi, servizio sociale, avremmo potuto cambiare idea per il tuo bene? Non sia mai! Siamo noi a decidere quale sia il bene dei ragazzi, mica il tribunale, mica gli affidatari, mica gli Amici della Zizzi.
Noi che in tre anni siamo venuti a trovarti una volta sola, noi che cambiamo assistenti sociali ogni due per tre, noi lontani dalla tua vita … noi si che sappiamo cosa sia bene per te.
Ed ecco che ci siamo mossi in altre direzioni: abbiamo fatto di tutto per far chiudere la casa degli Amici della Zizzi con l’unica motivazione di “Non continuità affettiva” ed avere così la possibilità di gestirti come riteniamo opportuno: inserendo te a 18 anni in una bella comunità per adulti con i tuoi stessi problemi. Tu pieno di vitalità, tu pieno di stimoli, tu legato a mille persone nell’affetto, tu con i tuoi spazi verrai portato via, anche con la forza se necessario, da tutto questo per una nuova vita decisa da noi in barba alle tue esigenze, in barba a quanto il tribunale aveva deciso per te e per il tuo bene.
Riccardo si è proposto come affidatario o come genitore adottivo, ma non scherziamo. Il tuo bene sappiamo noi quale sia caro il nostro M., il tuo bene è essere sradicato e trapiantato altrove in un posto che, per quanto meraviglioso possa essere, non sarà mai casa tua.
Sai M., noi siamo i servizi sociali e nessuno si deve opporre a noi, e solo noi sappiamo quale sia il tuo bene. Buona vita e Buon Natale M, lontano dai tuoi affetti più cari che ti sei costruito in oltre otto anni di vita”
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I servizi sociali deviati del tuo comune
Cambia città ma il problema è sempre quello, psicologi e assistenti sociali che invece di guardare al bene dei bambini lavorano per…non ho ancora capito cosa…ci sono molte leggi a favore dei bambini ma se non le facciamo rispettare e continuiamo a dare carta bianca ai servizi sociali che vedono i bambini una volta l’anno se va bene…possiamo pensare che riescono a capire come aiutarli e a decidere con chi devono stare?? Se i servizi sociali fanno male il loro lavoro chi può provarlo? Nessuno
Madre affidataria delusa da tutto il sistema, servizi sociali e Tribunale